L’haiku è una poesia dai toni semplici, senza fronzoli lessicali o retorici. Il poeta necessita di una grande sinteticità di pensiero e di immagine, e trae principalmente dalle suggestioni della natura la sua forza più importante e significativa. L’haiku è zen. L’obiettivo zen è “perdere ogni obiettivo”: semplicemente è essere. L’altra riva da raggiungere non è lontana da dove mettiamo i piedi, in ogni istante. All’entrata di ogni monastero zen c’è una tavoletta di legno sul retro della quale è scritto “guarda sotto i tuoi piedi”. Lì è l’altra riva, quando la tua soggettività è abbandonata, quando non vivi più la vita, ma sei la vita stessa. Non si tratta tanto di negare se stessi, ma di vivere realmente in profondità senza filtri e condizionamenti egoici: divenire la realtà stessa, essere semplicemente la realtà così com’ è. Di fronte alle poesie haiku, non si tratta di essere “di fronte”, né di penetrarle, né di farsi trasportare dalle parole, ma ancora una volta se la Via dello zen è Essere le parole, allora ognuno di noi è Bashō, Issa, Buddh, Vento, Fuoco…io sono fiore, io sono profumo, io sono vita. Questa è “l’ altra riva”. Questo è essere uno intimamente con se stesso, al punto che non c’è più sé. Il non-sé di cui parla lo zen è il sé Assoluto, che tutto comprende.[1]
Per quel che riguarda me “scrittore di haiku”, non vale nemmeno la pena puntualizzare quanto
io sia naturalmente lontano anni luce dalla buona, e anche dalla mediocre, produzione di questo genere di poesia, che si tratti di haiku tradizionali o liberi. Tuttavia è un’attività che negli ultimi tempi mi ha fortemente coinvolto. Forse col tempo migliorerò, forse no, ma non importa. Non importa
nel momento in cui si prende atto delle parole del poeta giapponese Araki Tadao:
Chiunque, consapevole o no, è poeta di haiku.[2]
[1] Dalla Prefazione di C.S. Tetsugen, maestro Zen di Enso-ji, al libro Di parola e di silenzio di Claudio Bedussi, Venilia Editrice
[2] Dal sito web Frammenti di vita Haiku, a cura di Floriana Porta, sezione: Aforismi sugli haiku.
Altri haiku d'inverno
Simile a lama Guizzano trote Rolla la barca
rade la nuvolaglia nel gelido torrente: nella luce di Orione -
l'austro gelato. niente ami né esca. placida notte.
Cielo stellato Neve leggera Cullo speranze
sfavillante nel gelo - giù dal cielo stellato... sotto il mandorlo spoglio:
si perde il cuore. ...una farfalla ? rifioriremo.
Scoppio a piangere -
dolce notte d'inverno,
sono felice ?
Ancora haiku d'inverno
Gabbiani a Tevere, Panchine al sole Scabro e amaro
rauche strida di fame - svernano i pensionati: dall'oceano arriva
aspro febbraio. io tra di loro. il vento del nord.
Vento ghiacciato Maree di stelle Mi sto perdendo
pioggia a scrosci nel buio - palpitando versano tra i filari di meli
chi mi sostiene ? lacrime fredde. dietro al tuo canto.
Mi turba ancora ...per far fuggire Di controvento,
il respiro del mare il respiro del mare io frassino rugoso
nelle conchiglie... spacco conchiglie. resisto ancora.
Fine gennaio - Stretti nel gelo Ecco che sorge
mi dicono che un pruno che importa degli stenti Betelgeuse la rossa,
è già fiorito. al mio labrador ? fiamma d'inverno.
L'inverno non è finito
Scheggia di cielo Garrule cince Vivida luna
perfora il manto bianco: fiondano dalle querce vitrei campi innevati
un bucaneve ! verso lo sverno. trema la lepre.
Un ramo secco I ciclamini ...tra i ciclamini
spezzato dalla neve: colmano il sottobosco, nel bosco di betulle
l'uccello canta. incantandoci... smarrimmo il cuore.